Parole nella Notte


TITOLO: Parole nella Notte
AUTORE: Chiara Casalini
EDITORE: Self-pub
GENERE: Poesie
PAGINE: 60
LINK D'ACQUISTOhttps://www.amazon.it/dp/B0110XKTH4


Trama
Pensieri, emozioni, parole nella notte che divengono poesia in una dimensione oscura, decadente, segnata dal dolore e da una continua guerra interiore e con il mondo.
Una raccolta di scritti dal 1996 al 2011.


Catene

Sento la pioggia bagnare il mio viso,
Questo grigio penetrare nel mio corpo,
Come veleno, ogni mio respiro
Mi fa vivere un attimo ancora.
Un attimo
Per ricordare chi sono.
Un attimo
Per ricordare il mio Destino.
Una vita vissuta negando l’evidenza
Che tu, invece, vedi in ogni sfumatura
E che ti ricorda gli errori della tua vita:
Ciò che avresti potuto diventare,
Ciò che avresti potuto fare,
Ciò che avresti potuto avere.
Come una catena
Stretta attorno alla tua caviglia,
ti faccio sanguinare con la mia vita.
E come mai potrà esserci perdono
Per esser nata e vissuta come scritto?


Il cammino di Morte

Uccidi i tuoi sogni uno ad uno,
estirpa dal tuo cuore ogni speranza
e, forse, se riuscirai a sopravvivere
potrai camminare al mio fianco,
sopportare il devastante vuoto del mio essere,
nutrirti del mio nero sangue.
Dimentica ciò che in questa vita hai appreso,
rimuovi dalla tua mente ogni umana emozione
perché il mio passo calca terre sconosciute,
un tempo coperte da candidi manti,
ora imbevute di putrido sangue,
perch’io conosco dolori ch’uomo alcuno
non potrebbe nemmeno immaginare.
Abbandona il tuo folle intento
di voler seguire chi, in vita dannato,
ha preso a tener dietro alla Morte.
Ora son io Morte.
Misera sorte t’ha atteso nei tuoi giorni,
privazioni e orrori han visto i tuoi occhi,
ma vendetta alcuna non ti darà sollievo.
E sia dunque, un passo dietro l'altro,
ripercorri il mio infelice cammino.

Morte dopo morte,
mieterai anime colpevoli e pure innocenti,
fino a dimenticar ogni umana sentenza
che qui più di nessun peso ormai contan.
Vita dopo vita,
respiro dopo respiro,
come feci anch’io,
tu stesso diverrai Morte.


La torre dei dannati

Anima corrotta che vaga nella notte
alla ricerca di un fugace piacere,
una passione oscura e maledetta,
un brivido freddo sulla mia pelle.
Non vedo uomo che possa nutrirmi,
solo cadaveri ignari di sé che avanzano,
ciondolanti lebbrosi senza volto.
Poi demoni dannati si stagliano
in luoghi crepuscolari
tinti di rossa evanescenza,
rubando anime già perse,
senza valore alcuno.
Forme mostruose, che tendendo
mani bramose di essenza,
fagocitano il vuoto di quest’umanità.
E così sento una fredda mano
scivolare sul mio braccio,
risalire fino al mio collo,
dandomi un estatico attimo di piacere
che seguo senza esitazione alcuna,
abbandonandomi in sua balìa.
Forma abbietta che
mi avvolgi,
mi stringi,
mi consumi,
mi plachi.
Grigia carne che risvegli in me
passioni sopite in giochi proibiti,
ardente estasi che sazia
bruciando nelle mie vene.
Per te non sono l'ennesimo vuoto,
tu stesso ti nutri del mio piacere
in questo peccato mortale,
in una spirale interminabile
a cui non voglio sottrarmi ancora.
Le tue mani sul mio corpo,
le mie labbra sulla tua pelle,
le tue dita che mi stringono,
le mie unghie che su te affondano,
come tu nel mio caldo corpo.
Riempi la mia nera essenza
per colmare la tua empietà,
di orgasmi dipinta
in fogne nauseanti,
in fiumi di cadaveri,
eretti,
noi, ultimi baluardi
di un senso perduto.


Sublime Signore

Sì che non son fatta per esser virtù
e di nuovo del mio odio mi nutro,
assaporandone l'amaro piacere,
e abbraccio te, mio demone oscuro
c'hai perso ora il tuo segreto amante,
quell'angelo radioso e sofferente,
spento e ormai perduto.
Ora ti vedo in tutta la tua magnificenza,
splendida creatura forte e dannata,
con pelle d'avorio bruciata
e occhi di rubino accecante,
che le tenebre squarciano
e tutte le mie paure conoscono.
Con le tue labbra le fughi
e il tuo corpo mi spinge verso l'ignoto
e il fuoco che brucia le mie carni
è pari alla rabbia che in me arde.
Tu mio maestro,
Tu mia guida,
Sarai d'ora il mio unico amante.
Tu la mia forza.
Con i tuoi occhi scruterò il mondo
vedendo ciò che agli uomini è celato.
Con le tue nere ali
attraverserò il cielo dei tempi,
che non vi sia per me
né presente, né passato, né futuro,
ma solo l'eternità che in te dimora.
Sublime creatura di inaudita bellezza,
vestito di sangue e lunga chioma
che il vento non smuove,
se non sotto il tuo comando.
Ora regna sovrano nella mia anima
e rendi duro il mio cuore,
come la tua pelle di granito e diamante,
sii tu la mia via, mio Signore assoluto.

Nessun commento:

Posta un commento