lunedì 30 luglio 2012

Consiglio di guerra


Demoni chiamati a banchetto,
vestiti a festa,
di membra e sangue,
attorno ad un tavolo d'ossa
e teschi violati.
Consiglio di guerra ho chiamato!
Il tempo è giunto
del grande scontro,
Voi che legioni guidate,
Voi frutto dell'empietà umana.
Di Voi
pochi son più antichi degli uomini
e quei pochi ben li conosco:
son quelli che seggon in silenzio
tra le grida festanti di commensali
ebbri d'umana linfa.
Consiglio di guerra ho chiamato!

Sì: m'è concesso chiamarvi.
Sì: m'è concesso aizzarvi contro il nemico.

Camminando su scricchiolanti ossa,
dall'alto di questo tavolo v'osservo
eccitati al pensiero di portar
morte e distruzione,
bramosi di sangue e oscenità,
impazienti di rivelarvi a loro:
un mondo che vi ha nascosto
sotto una finta realtà materiale.
Sopra voi danzo digiuna,
finché gli antichi il loro silenzio interrompon:
Chi sarà il nostro nemico?
Consiglio di guerra ho chiamato!
La danza mia si ferma,
brandendo Bál a mezz'aria
come fosse un velo di fuoco
e non letal strumento di morte.
Un ghigno soddisfatto
sul mio volto dipingo
ché altro non attendevo
se non quella domanda,
se non d'avere la Vostra attenzione.
Consiglio di guerra ho chiamato!

La prima testa cade,
senza rumore,
innaturale silenzio,
solo una mia parola:
Io!

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